martedì 18 novembre 2008

FIRST WEEK IN SYDNEY!!!!

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Eccomi qua, nella camera del mio ostello in Bondi Beach, Sydney. Ancora non realizzo bene dove mi trovo, cosa ci faccio qui… Un turbine di nuove sensazioni ed emozioni e pensieri si fanno vivi dentro me, devo cercare solamente di metterli tutti un po’ in ordine, per il resto… ci siamo! Siamo pronti per “partire”. Ma andiamo con ordine…

SI PARTE!
11 novembre 2008, h 8.00. Il mio aereo per Londra è pronto al gate B5. Saluto i miei genitori con un forte abbraccio e con un “ci sentiamo appena arrivo”. I loro occhi sono stampati nella mia mente, credo sia fondamentale memorizzare delle immagini da andare a riguardare quando se ne ha più bisogno. Prendo il mio aereo con una serenità mai provata, non sono per niente in ansia e la cosa mi sorprende. L’unica cosa che desidero ardentemente è rivedere mia sorella e riabbracciarla forte. Sono quasi sette mesi che non la vedo, direi veramente troppo tempo!
Arrivo a Londra in perfetto orario. Dal terminal 5 mi sposto al terminal 4, ormai sono pratica di aeroporti e in un batter d’occhio mi ritrovo a fissare il tabellone per cercare a quale gate devo recarmi: please wait… Waiting… Nell’attesa incontro una ragazza belga e mi fa piacere notare che in qualche modo riesco a farmi capire, anche col mio inglese non certamente fluently! Anche lei prende lo stesso volo e va a trovare dei parenti che non ha mai incontrato, wow!
Il volo per Sydney è piuttosto lungo, non riesco a dormire un gran che, ma per fortuna la compagnia con la quale viaggio, la Qantas, è fornita anche di film in lingua italiana… wonderful! Cibo altrettanto ottimo per essere a 11.000 metri di altitudine: vasta scelta tra chicken, beef and fish e spesso il personale di bordo passa con bevande e frutta (non s’era mai visto!), come dessert ci hanno servito il “mars ice cream”, niente male!!
Atterro a Sydney: sono le 8 di sera, anche se per il mio corpo sono le 10 di mattina! Ma poco importa… Ancora non mi sembra vero, tra pochi istanti potrò rivedere mia sorella e l’emozione inizia a salire. Forse inizia a salire anche perché devo passare la dogana e visti i precedenti…! Invece fila tutto liscio come l’olio e, dopo aver preso il mio bagaglio, mi reco verso il cartello EXIT.
Tante persone che aspettano chissà chi… Ma io intravedo subito lo sguardo che cercavo, e che tanto ho cercato. Sapete… Quel cassetto della memoria chiamato “momenti più belli e indimenticabili della tua vita”? Ecco, qua ripongo quell’istante, l’istante in cui mi sono messa a correre non sentendo più la stanchezza di 27 ore di volo, l’istante in cui l’ho abbracciate forte, l’istante in cui ho pianto come una bambina. Credo di non trovare parole opportune per descrivere quell’istante. Ma non importa, perché ormai è dentro di me, e ora potrò riviverlo ogni volta che lo desidero.
Prendiamo il bus per Bondi Beach con una temperatura delicatamente piacevole. La cosa più assurda è che dopo aver parlato per 15-20 minuti entrambe avvertiamo la sensazione di esserci viste il giorno prima, o l’altro ieri sera da Pattarone, sembrava tutto così normale! Assurdo, ma forse più facile da capire di quanto sembri, almeno per noi due.
Facciamo il mio check-in all’ostello. Un braccialetto con scritto “let the journey begin”.... Sure! Non posso dire di essere in una reggia, ma in ogni caso pensavo peggio e poi attraverso la carreggiata e sono in spiaggia, cosa voglio di più?!?! Le mie roomate sono una neo zelandese e una canadese. Sembrano molto simpatiche.
Doccia e capelli e un giretto per Bondi Beach, una birra nel pub più grande della zona, Bondi Road, e poi nanna, la stanchezza inizia a farsi sentire.

FIRST DAY IN SYDNEY.
Dopo una colazione a base di corn flakes, apple, banana, milk and coffee ci spostiamo in città per visitare le principali attrazioni.
In primis attraversiamo Hide Park, un parco di modesta dimensione, con piante giganti e gente che passeggia tranquilla. La strada ci porta direttamente in un altro parco, the Royal Botanic Gardens, molto più grande del primo, anzi, immenso! Lo sguardo è richiamato a destra e sinistra, si perde ad ammirare i più piccoli particolari, come bambini che giocano, sportivi che corrono ovunque, gente che passeggia e che scatta mille fotografie, e i dettagli più interessanti e mai visti prima, come una pianta piena di pipistrelli giganti appesi a testa in giù, che pauuuuuura! Neanche batman ha il mantello così grande come l’apertura alare di questi pipistrelli! Fanno spavento!
Continuiamo a camminare e ben presto, così, quasi dal nulla, appare lei, the Opera House.

Chiunque di voi (e anch’io prima di venire qua) avrà sicuramente visto mille fotografie o cartoline che ritraggono questa fantastica e colossale costruzione, ma vi assicuro che vederla con i propri occhi è tutta un’altra cosa, non c’è assolutamente paragone, insomma… vale la pena volare un giorno intero anche solo per vederla un solo instante. Oltretutto la natura ci ha regalato una giornata stupenda, con un cielo azzurrissimo, un sole veramente hot e un venticello piacevole.
Decidiamo di ammirare l’Opera House e tutta la baia dall’alto, e quindi ci incamminiamo verso il quartiere The Rocks per salire sull’Harbour Bridge. Il panorama è sensazionale, di quelli che ti fanno ringraziare Dio o chiunque tu voglia di potere ammirare certe meraviglie. La sete si fa sentire e soprattutto diventa ancora più insistente quando sappiamo di avere i free drink! Grande Dario! Una bella birra ghiacciata è quello che ci vuole! Pranziamo sedute su una panchina con frutta tagliata a pezzetti e un roll con tuna, sour cream, salad, e qualcos altro che ora non ricordo… not so bad! Intanto poco distante stanno montando un gigantesco albero di natale. E’ troppo strano essere in short e cannotta e pensare che tra poco più di un mese è Natale!!!!
Nel pomeriggio visitiamo i quartieri di Darling Harbour e di Pyrmont. Salendo le scale esterne dello Star City Casino possiamo godere di un’altra fantastica veduta. Una visita “dovuta” e altresì spettacolare anche al Queeen Victoria Building, un centro commerciale di tre o quattro piani ma non di quelli che siamo abituati a vedere noi, anzi! Pensate di entrare in un palazzo di nobili stile ‘800, con lampadari maestosi, moquette rossa per terra, rifiniture in ottone ovunque, e per esaltarne ancora di più la bellezza un enorme albero di natale di Swaroski alto come i tre piani dello stabile… Insomma, un castello delle fiabe mai visto!
L’unica cosa che inizio a non sopportare di questa città sono i semafori trooooooooppo lenti: il rosso resta acceso circa 2-3 minuti e il verde dura giusto giusto il tempo di attraversare la strada!!! Assurdo! Bè… Devo ancora farmi passare la frenesia di Milano che ho interiorizzato in un anno… Ce la posso fare!!!!
Esauste torniamo in ostello, anche se ci aspetta una bad news… There isn’t hot water! Oh my God! Impavide, ci buttiamo sotto la doccia gelata… Ma va bene! Tonifica! Ceniamo e andiamo a casa di tre ragazzi israeliani amici di mia sorella, molto, come dire… crazy! Passiamo la serata sul divano tranquilli tranquilli… Buona notte!

CINQUE GIORNI TRA RELAX E CAMMINATE CHILOMETRICHE.
Il secondo giorno l’ho trascorso quasi interamente in spiaggia con mia sorella. Altra giornata di sole caldissimo, non posso di certo rinunciare a godermi lo splendido oceano e la sabbia bianca che caratterizzano la baia di Bondi; e soprattutto il pensiero di essere in costume mentre tutti i miei amici sono col piumino… bè… non ha prezzo! L’oceano è ancora troppo freddo per poter fare il bagno, o meglio, alcune persone lo fanno ma non credo siano tutte a posto con la testa! L’acqua è ancora abbastanza cold!!! Tra questi logicamente ci sono i surfisti, che cavalcano le onde con qualsiasi temperatura e stagione.
Nel tardo pomeriggio il tempo peggiora, è nuvoloso e così decidiamo di andare a fare la spesa. Ci rechiamo in un supermercato a Bondi Junction e compriamo il necessario per passare altri 6 giorni in ostello. La sera viene a piovere ma usciamo ugualmente, siamo invitate a cena dai ragazzi israeliani. Serata piacevole con un zuppa altrettanto gradevole al palato preparata da Moses. Poi quando sono gli uomini a cucinare è ancora più gradevole!
Venerdì il tempo non è stato molto clemente, ma per fortuna non ha piovuto e così siamo andate a piedi a Double Bay nel bar dove mia sorella ha lavorato per 5 mesi. Ho conosciuto i suoi ex colleghi e soprattutto il “famigerato” Wondi, un ragazzo indonesiano molto frizzante e dolce insieme: mi ha stretto la mano con un sorriso vero e mi ha detto “Ciao bella, come stai?”, non potevo avere accoglienza migliore! Ho assaggiato la famosa Vegemite, una specie di salsa dal gusto che assomiglia un po’ al dado, che a tutti gli europei fa letteralmente schifo… A tutti tranne a mia sorella e ora anche a me! Siamo in due! E’ veramente deliziosa! E’ troppo bello assaggiare le altre culture anche a livello di cibo!
Nel pomeriggio ci siamo recate in libreria in Sydney, poiché c’è la connessione ad Internet gratuita. Abbiamo visitato un po’ di siti e cercato di pianificare il nostro immediato futuro… L’idea è quella di stare qua a Sydney ancora per pochi giorni e poi spostarsi probabilmente al sud, sperando di trovare lavoro in qualche farm. Effettivamente è anche ora di rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare!
La sera siamo uscite ad ammirare la vita notturna di questo nuovo mondo. Ed era tutto come esattamente me l’aveva raccontato mia sorella: qua tutti iniziano a bere prestissimo (tipo alle 17-18), quindi già alle 23 sono già tutti ubriachi persi!! Le street sono piene di ragazze praticamente semi-nude (io avevo i jeans, la felpa, e avevo freddo!), ubriachissime, che fanno a gara a chi è più z…. (a buon intenditore poche parole!). In due parole: un degenero che neanche vi immaginate!!! Un mondo notturno completamente opposto a quello della tranquilla ed educata vita diurna. Pace e pazzia. Un giretto anche in Oxford Street, la via dei gay e delle lesbiche, è davvero strano notare come la cosa è tranquillamente normalissima!
Dopo la visita della città è tempo di dedicare un po’ di sguardi anche all’oceano, così sabato mattina ci regaliamo una camminata di 5 Km da Bondi Beach a Coogee: una passeggiata lungo la costa che regala panorami visti solo nei film, anche se il tempo non è dei migliori.
Sabato sera usciamo a cena con Sunny e Justin, i due ragazzi australiani con i quali ha convissuto mia sorella qui a Sydney. Andiamo a cena al thailandese, my first time! Cena deliziosa, così come la compagnia. Ovviamente non mi sento molto coinvolta nei discorsi, il mio inglese purtroppo è quasi inesistente. Ma mi fa coraggio rendermi conto che riesco a seguire con modesta facilità tutte le conversazioni (conversazioni non parole)… Ma è già qualcosa! Pian pianino, come si dice…
Nuovo giorno, nuova gita fuori porta: prendiamo il ferry da Sydney con destinazione Manly. Il corso pieno di negozietti di ogni genere e una lunga lingua di sabbia bianca caratterizzano questa località; peccato che anche oggi il tempo non è proprio dei migliori. Ci incamminiamo lungo il litorale senza una meta precisa. Cammina, cammina e cammina, ci ritroviamo in cima ad una specie di collina ed entriamo nel Sydney Harbour National Park: possiamo osservare il tipico “bush” australiano e ammirare dall’alto Menly e le altre baie vicine. Un immenso mai visto, un silenzio mai udito, un senso di libertà forse mai provato.
Torniamo a Sydney per incontrare David, un altro amico di mia sorella, anche lui molto molto “nice”! Riesco a buttarmi un po’ di più nei discorsi, anche se è ancora molto difficile. Cerco di non buttarmi giù e di non sentirmi piccola piccola, ma ogni tanto la testa viaggia più velocemente della ragione…
La mia prima settimana in terra australiana finisce con una gita altrettanto memorabile: il Taronga Zoo. E questa volta da sola! Leoni, zebre, wallaby, gorilla, coccodrilli, giraffe, ippopotami, foche, pinguini, elefanti… Due ore e mezza di cammino per ammirare queste fantastiche creature che certamente non capita di vedere tutti i giorni! Ero da quando ero bambina che non visitavo uno zoo, e mi sentivo proprio come una bambina! Credo sia un toccasana ogni tanto sentirsi di nuovo bambini, è una sensazione così piacevole, non trovate? Ci voleva questa giornata da sola, in un modo o nell’altro credo di essermela cavata egregiamente! Ho anche comprato il numero di telefono australiano… Sperando di scoprire in futuro di aver scelto la tariffa migliore!
Come vi dicevo prima credo che al massimo tra una settimana io e la mia sorellina ci sposteremo da Sydney in cerca di fortuna, avventura e luoghi da sognare. Ho cercato un po’ di soldi nei caschi di banane o nei marsupi dei canguri, ma niente….Quindi forse è meglio cercare un lavoro!!!
See you soon!!!

lunedì 3 novembre 2008

DOPO LE NUVOLE ESCE SEMPRE IL SOLE...

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Sono passati due mesi dalla mia "bad american experience". Due mesi piuttosto difficili soprattutto sotto un punto di vista decisionale. Due mesi passati a pensare e a lavoricchiare qua e là nei bar e nei ristoranti per raccimolare pochi euro. Due mesi di assidua palestra per scaricare la tensione e due mesi di amicizie rivissute. 60 giorni trascorsi molto lentamente a pensare, pensare e ripensare, nell'attesa che qualcuno o qualcosa dentro di me mi dicesse:"Si, Laura, questa è la cosa giusta da fare!". Sembra assurdo, un paradosso, ma non è facile decidere cos'è meglio per te, non è per niente facile. Un giorno un'idea, il giorno dopo un'altra e un'altra ancora, che confusione! Mi sentivo così piccola, come un bimbo che non riesce a salire da solo sulla sedia... Mi sono ritrovata come "al via" del monopoli, pronta a (ri)partire ma sempre con qualche imprevisto di mezzo. Molte probabilità, moltissime, ma mi sentivo in "prigione", intrappolata da questo mio stato perenne di insoddisfazione. Ma ora ce l'ho fatta, ora ho conquistato il mio "parco della vittoria", sono proprio certa di fare la cosa giusta. Sperando sempre di non pescare un altro imprevisto!!!! Non voglio sbilanciarmi troppo, così vi lascio questo appetizer nell'attesa di poter assaporare insieme il gusto prelibato delle mie emozioni! See you soon!