mercoledì 28 ottobre 2009

BROOME TIME

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La mia previsione iniziale di fermarmi due mesetti a Broome si moltiplica esattamente del doppio: i mesi da due diventeranno poco più di quattro, credo i più belli e intensi di tutto il capitolo “Australia”. Ma andiamo con ordine.
La prima impressione della cittadina si rivela assolutamente positiva: il centro è piccolino, solo due vie principali, e anche se non capiamo il motivo, io e mia sorella non riusciamo assolutamente ad orientarci! E’ l’inizio della cosiddetta Dry Season (la stagione asciutta, la traduzione italiana è davvero penosa!) ed è esattamente il momento giusto per trovare lavoro poiché i turisti arriveranno sempre più numerosi di giorno in giorno.
Un primo tramonto indimenticabile a Cable Beach, la spiaggia più incantevole che abbia mai visto in Australia. E’ semplicemente enorme e la baia che ne fa da protagonista cattura il mio sguardo facendomi pensare “Si, credo proprio che mi fermerò per un po’ in questo paradiso!”.
Ci sistemiamo in ostello e il giorno dopo inizia la solita prassi: 10 copie di curriculum e via di ristorante in ristorante a cercare lavoro! Anche questa volta la fortuna australiana mi accompagna: riesco ad ottenere due prove in due differenti esercizi, la prima in un caffè e la seconda in un ristorante.
Entrambe vanno a buon fine e riesco ad ottenere tutte e due i lavori. Lavorerò tutte le mattine al caffè e tre-quattro sere a settimana al ristorante. Non male per le mie tasche!
Intanto mia sorella trova un passaggio per Darwin con un ragazzo tedesco; il saluto non è dei più tristi… Forse qualcosa dentro di me mi dice che presto ci rivedremo, ed in effetti sarà proprio così!
In ostello conosco Dan, un ragazzo australiano un po’ fuori di testa (come tutti gli australiani d’altra parte) ma simpatico e socievole. Decido di accettare la sua proposta… Cosa avete capito?!? L’idea è quella di spostarsi al caravan park insieme per risparmiare un po’ di soldi, lui ha una tenda abbastanza grande anche per me, con tanto di sacco a pelo e di swag… Senza pensarci troppo decido di accettare: la tenda sarà il mio tetto per i prossimi due mesi! Credo che la cosa che caratterizza maggiormente il popolo australiano è la generosità, per fortuna non sempre c’è un secondo fine in tutto.
Le giornate trascorrono velocemente, lavoro parecchio e la vita al caravan park è davvero accesa. Conosco un sacco di gente: parecchi ragazzi italiani, tra cui Gigi e Alberto con i quali lego maggiormente, Tom, un estroso parrucchiere londinese che mi regalerà tantissime risate, Adam, un ragazzo australiano che si diverte a parlare giapponese e italiano fumando bong dal mattino alla sera, e un irritabile vecchietto che ogni volta che mi vede mi chiede esattamente le stesse identiche cose (ma fa parte della commedia anche lui!). Si crea una sorta di famiglia che mi fa sentire perfettamente a mio agio, come se fossi a casa, anche se ogni tanto devo ammettere che desidererei un po’ più di pace, soprattutto durante la notte!
Lavorando al ristorante, conosco Anna e Mario, un’adorabile coppia italiana che ricorderò sempre come i miei “Broome Parents”. Si crea un forte legame tra di noi, credo che i rapporti che nascono mentre si viaggia siano sicuramente tra i più duraturi: si condivide qualcosa in comune, l’esperienza profonda del viaggiare (o meglio in questo caso del vagabondare) e si ha l’impressione di conoscersi da sempre. E un sorriso, un abbraccio, una cena, ogni gesto più banale, vengono donati senza chiedere nulla in cambio, solamente con l’intenzione di rendere indimenticabile quel momento, di rendere indimenticabile il tuo viaggio. Questo è esattamente quello che mi è successo con Anna e Mario, grazie per aver lasciato il segno nel mio primo viaggio di vita.
Dopo poche settimane una splendida notizia: mia sorella ha prenotato un volo per tornare a Broome! Credo proprio che gli manco troppo…! Eh eh! In casa mia e di Dan sicuramente c’è posto anche per lei!
Trascorrono così due mesi: lavoro in settimana, domeniche trascorse a rilassarsi in Cable Beach, serate divertenti al caravan park, ogni tanto qualche uscita in town. C’è qualcosa di magico in questa cittadina che rapisce il mio cuore: forse il tempo trascorso con mia sorella, forse il clima adorabile e la splendida spiaggia, forse il cosiddetto “Broome Time”… Dovete sapere che tutte le persone che vivono qua vengono coinvolte in una sorta di tempo che mi piace chiamare “non tempo”… Relax e tranquillità sono all’ordine del giorno, la fretta non esiste, devi pensare solamente a essere felice e a non prendertela per niente… Alla domanda “What time is it?” la risposta è semplicemente “It’s Broome Time, mate!”. Se non riesci a rilassarti qua devi avere qualche serio problema!!!!
Dopo quasi due mesi arriva il momento di salutare mia sorella, dopo quasi 15 mesi presto rientrerà in Italia. Questa volta un senso di tristezza si dilaga dentro di me… Ho passato l’ultimo mese interamente con lei, 30 giorni, 24 ore su 24, con la persona che più adoro nella mia vita, un mese indimenticabile che aimè è passato troppo in fretta. In ogni caso c’è anche la voglia di proseguire da sola, la voglia di libertà che presto troverà sfogo nel migliore dei modi.
Credo sia tempo di cambiare qualcosa, la routine inizia a impossessarsi del mio tempo prezioso, devo trovare un nuovo spunto, un qualcosa che faccia ravvivare un po’ le mie giornate. In ogni caso non mi va di lasciare Broome, adoro questo posto, mi sento di appartenergli, per tutti i motivi che ho appena descritto. Decido così di tentare un nuovo jolly: Broome è famosa soprattutto per le perle, ci sono numerose pearl farms qua nei dintorni… La cosa mi intriga e mi incuriosisce parecchio… Perchè non provare a cercare lavoro in questo campo?

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